Carpignano Salentino. La Cripta di SS Cristina e Marina.

Ritorno nell’antico agro di Carpignano Salentino, dopo aver raccontato nelle scorse note dell’ormai “diruto” Casale di Stigliano immerso nella campagna e negli uliveti che si perdono a vista d’occhio nella campagna tra Carpignano e la sua frazione Serrano.
Una zona caratterizzata nel passato da un profondo sentimento di devozione verso Santa Marina tanto che nel giro di pochi chilometri ben due antichi siti sono stati dedicati a questa santa orientale. Di cui uno di questi, oggetto della presenta nota, di rilevante importanza storica ed artistica.

Il primo di questi siti è il meno noto Stigliano, dove prendendo a riferimento un’immagine dai connotati alquanto incerti presente nell’antica cripta a cui il popolo faceva riferimento come santa Marina, venne eretta  nel 1765 la vicina chiesa dedicata alla santa da parte del barone Domenico Salzedo. Devozione indubbiamente popolare e importante tanto che ancor oggi la strada che conduce dall’imponente Palazzo Lubelli, sito sulla sommità dell’altura di Serrano, verso l’antico casale è dedicata a Santa Marina.

Il secondo sito è a Carpignano. In questo piccolo centro la devozione verso la santa fu tale che portò a mutare il nome dell’antica cripta dedicata a Santa Cristina, aggiungendo a questa il nome di Santa Marina.

La cripta sita nella piazza nel centro del piccolo centro della Grecia Salentina costituisce uno dei luoghi non solo più antichi ma anche più affascinanti che sono giunti sino a noi, opera delle mani operose e menti dotti dei monaci basiliani.

In questa cripta si possono ammirare gli affreschi sia datati sia firmati più antichi del Salento; la cripta ove si ebbe a cimentare per primo il pittore Teofilatto nell’anno 959, poi nel 1020 il pittore Eustazio e poi altri ancora nel corso dei secoli che seguirono.
Tra questi antichi capolavori, nel settore della cripta ove venne eretto nel 1775 un altare dedicato alla Madonna delle Grazie (con quest’ultimo titolo la cripta è oggi più diffusamente identificata tra gli abitanti di Carpignano), zona un tempo dedicata ai catecumeni e alle sepolture, compare un’immagine settecentesca di Santa Marina.
La raffigurazione è quella classica con accanto il drago da cui, come viene raccontato nelle cronache  che descrivono la vita della santa, la fanciulla ebbe a sfuggire squarciandogli il ventre.

L’affresco settecentesco venne realizzato nei pressi di una più antica immagine ormai sbiadita e dai connotati poco leggibili nella quale la popolazione del luogo identificava la santa del “bel colorito”.

I recenti restauri  hanno portato a delle incredibili sorprese riguardo questa figura non ben leggibile. E’ comparsa un’ala a significare che non si tratta di Santa Marina bensì di un Arcangelo (ancorché non identificabile, ma un’ala è ben visibile).
Come spesso accade in queste “questioni”, la devozione popolare può e vince ogni cosa. Chissà chi e cosa influenzò tanto le menti della gente di allora così da attribuire l’immagine sbiadita alla santa orientale.

Molto probabilmente la realizzazione dell’affresco settecentesco accanto all’antica immagine erroneamente attribuita alla santa, lascia intendere che tale immagine già all’epoca non doveva trovarsi in buone condizioni, altrimenti non sarebbe stato necessario rifarla.

L’affresco divenne quindi il luogo in cui le mamme portavano processionalmente i propri figli perché colpiti dall’ittero o dall’epatite chiedendo l’intercessione della santa. Passavano un pezzo di stoffa, un fazzoletto o anche la cannottiera del piccolo, sull’affresco e poi questo veniva passato sulle guance del figlio o figlia malata. Venivano poi fatti orinare nell’angolo della cripta nei pressi dell’affresco. Usanza che ho avuto modo di riscontrare già presso altri siti dedicati alla santa.
L’ultima visita conosciuta risale al 1974 quando la cripta venne visitata da una famiglia di Martano per chiedere l’intercessione della santa.

Al di là di santa Marina, della sua storia e delle tradizioni che ruotano attorno a questo culto, la cripta merita indubbiamente una visita per la bellezza degli affreschi e per le storie che ancora oggi si raccontano grazie alle antiche frase in greco che sono giunte sino a noi.

di Massimo Negro
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Appartengono alla serie su Santa Marina le seguenti note:

– Muro Leccese
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/06/muro-leccese-santa-marina-uno-sguardo-verso-oriente/

– Ruggiano (Salve)
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/06/ruggiano-le-zigareddhe-di-santa-marina/

– Miggiano
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/06/miggiano-gli-archi-di-santa-marina/

– Casale di Stigliano (Serrano)
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/06/stigliano-il-casale-abbandonato-lantica-cripta-e-santa-marina/

– Ortelle
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/07/ortelle-tra-s-vito-santa-marina-e-la-madonna-della-grotta/

– Parabita
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/07/parabita-la-cripta-di-santa-marina/

– Taviano
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/08/taviano-la-chiesa-di-santa-marina/

– Carpignano Salentino
https://massimonegro.wordpress.com/2011/12/08/carpignano-salentino-la-cripta-di-ss-cristina-e-marina/

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